domenica 18 settembre 2011

Ecosistemi nuziali

Di ritorno da un matrimonio in famiglia.
Quindi non uno di quelli in cui ridi e scherzi con gli amici, in cui fai il maniaco, in cui all'antipasto hai già i primi sentori di cirrosi epatica, in cui sei praticamente te stesso.

In famiglia è necessario darsi un tono, mantenere quell'apparenza di bravo ragazzo a modo, con cui si è soliti garantirsi una grossa fetta dell'eredità dei propri cari, una volta che questi si ricongiungano con lor Signore.
Ebbene, è proprio in questa cornice di falsità e deflagrazione di maroni che ho scoperto una nuova metodologia per divertirsi: osservare.
Osservare l'ecosistema che ti si genera intorno. Soprattutto se poi ti fermi a pensare che... quegli invitati sono una selezione attenta tra conoscenti e familiari... un the best of... la crème de la crème. E ti senti onorato di far parte di cotanto delirio.


Il mio matrimonio inizia in chiesa. Una cappella a dimensione d'uomo, in cui ad accogliermi trovo lui. Il "lui" in questione è una statua del Cristo a dir poco bizzarra. Costui si erge alle spalle del prete, ma ha una conformazione strana... Avete presente il "Cristo Compagnone"?
Io dico che era lui.
Vedere per credere:


Una testa assolutamente sproporzionata rispetto al corpo. Lateralmente all'altare, due angeli, anch'essi affetti da macrocefalia.
Mi scappa la risata, ed esco fuori. E mi trovo un furgone della più rinomata ditta di pompe funebri di Foggia. Non ne capisco il senso... ma per certe cose occorre pazienza. Non ci è dato sapere tutto e subito...
Ma è nel ristorante che succede l'inimmaginabile. Ad accoglierci nel parcheggio c'è un invitato anzianotto che si sta denudando
. Incurante del nostro arrivo, si toglie la camicia e resta in canottiera bianca. Si accinge ad infilare qualcosa di più comodo, che sembra un pigiama anticoncezionale. In quel momento si rende conto di essere ancora troppo accaldato, per cui via il pigiama, via la canottiera. Resta nudo come un verme, e indossa di nuovo il pigiama. Il tocco di classe è la giacca, tranquillamente indossata sopra.
In sala ci accoglie invece un tipo alla moda. Quello figo, con la ragazza figa, che veste secondo i dettami del conformismo. Dai capelli al pacco poteva sembrare normale. Ma c'era qualcosa di strano nei pantaloni... erano 3 taglie in meno ed arrotolati fino a circa 10 cm sopra la caviglia. Sotto, un mocassino.
Un catalizzatore di disprezzo. Un abominio di essere umano.
... E mentre io mi annoio, mentre ho un principio di ulcera da fame, mentre mazurca e tango riecheggiano nell'aere provocandomi una noiosa orchite, mentre in pista da ballo c'è la selezione all'entrata che ti impedisce l'ingresso se sei under 75, noto con piacere scendere in campo proprio una marmaglia di personaggi talmente vecchi che sfiorano la putrefazione. E sono felici! Forse anche ubriachi, mia nonna in primis.
Nella folla noto lui: uno spirito libero. Quello che ho saputo essere lo zio dello sposo. "Io ballo da solo" era il suo motto. Il parente che tutti dovremmo avere. Quello che se non ce l'hai, dovrebbe essere noleggiato a chi è meno fortunato. Personaggi di questo calibro sono il grimaldello che fa fare il salto di qualità al tuo matrimonio. Il parente pazzo che salta, che si dimena con movimenti inconsulti e inconsueti, che balla ogni tipo di ballo sempre con lo stesso ritmo, che inventa passi di danza che ti lasciano spiazzato.

Ebbene, lui diventa l'oggetto misterioso che la mia fotocamera immortala in decine di video. Il che mi consentiva di apparire anche seriamente interessato agli sposi e alla circostanza. Poveri illusi.
Pipì. Vado in bagno. Entro e trovo mio zio (Tonino), padre della sposa e soggettone per eccellenza della famiglia, che disquisisce con un energumeno.
"Ma com'è! Vieni qua, facciamolo!..."
- "No no, non so farlo!"... (sorrisetto nervoso)
"Ma come! tu che sei giovane e pieno di muscoli! E io che ho 60 anni lo so fare meglio di te! Dai vieni!"...
....Resto lì a guardare... poi Zio Tonino appoggia il gomito sul lavandino: parlava di braccio di ferro, per fortuna. "Dai, prova!"
- "Ahahahah, ehm... no no, non so fare"...

"Io facevo boxe da giovane"...dice mio zio guardandomi... poi rivolge ancora lo sguardo al ragazzo scettico, e facendo un saltellino verso di lui, emette un verso del tipo "Ehi!", assumendo questa posizione. Ma la circostanza (il bagno), la faccia ubriaca di mio zio, e la sorpresa malriuscita della mossa segreta, hanno come risultato che io rido in faccia a mio zio, facendomi passare pure la pipì. Torno in sala.
The dancer era ancora lì. Vedo uscire dal bagno anche l'energumeno.
Subito dopo viene annunciata una delicatissima sorpresa: 2 ballerine brasiliane (di cui macho-man era il manager) stanno per entrare e sollazzare i fringuelli a noi maschietti. L'attesa sale. Metà degli invitati ultracentenari rovista nelle tasche delle giacche per cercare l'ultima pillolina di viagra, quella che ti porti per le grandi occasioni... non si sa mai che la vedova del tavolo a fianco abbia carenze d'affetto smascherate dall'alcool.

Ecco le ballerine quindi: iniziano a sfoggiare le proprie natiche in faccia ai poveri pensionati. Solo in quel momento capisco l'utilità del furgoncino delle pompe funebri avvistato poche ore prima.
Devo dire che la combinazione di piercing all'ombelico + movimenti sensuali + facce da sommelier di liquido seminale + tatuaggi sparsi random sul corpo, non lascia indifferente neanche me. Ma a 5 cm c'è mia madre. Meglio fingere di essere gay che maniaco pervertito, stavolta.
Meglio così, osservo tutto dall'esterno: frotte di anziani con le pupille dilatate, incuranti delle mogli a bordo pista, con l'uccello che punta La Mecca, iniziano a strusciarsi sulle ballerine, a gruppi di 4-5. Sudati, viscidi... assolutamente scoordinati in qualsiasi passo di danza abbozzato... tentano approcci indecenti con le suddette.

Mi mancano le parole per descrivere l'immagine raccapricciante. Le mie dilungazioni scritte non renderebbero l'idea della caduta di dignità a cui ho assistito.
Andate via le ballerine, mi sono limitato ad assistere allo spettacolo coreografico dell'erede di Don Lurio. Avrei trascorso intere giornate a guardarlo: a momenti, aveva un non so che di ipnotizzante.
Sono quasi certo che si fosse calato varie dosi di amfetamine, ma persone a lui vicine hanno voluto giustificare l'euforia con "da domani inizia la vendemmia, quindi si sta sfogando oggi"...

Bando alle ciance, questo è ciò che mi resta di quell'uomo: