mercoledì 10 ottobre 2012

Ode alla zanzara

Tu, leggiadra e silenziosa,
ti libravi nell'aere di una oscura notte d'autunno.
Spaesata. E affamata.
Mi scrutavi nell'ombra della mia camera.
Studiavi le mie movenze
e come in una danza d'amore
prendevi confidenza col mio corpo.
Tu, ci posavi le tue sottili fattezze senza indugio,
accanendoti con bramosia sulle succulente caviglie.
Suggevi il prezioso nettare scarlatto dalle mie vene
privandomi della mia stessa vita
e condannandomi ad un'imperitura esistenza
in cui mai più avrei potuto assopirmi.
Ma l'ingordigia, si sa, è un peccato assai grave.
Il Sommo Poeta lo sapeva e ne cantava gli eccessi.
Sei caduta in fallo.
Lo sangue,

quello stesso sangue di cui tu mi privasti,
ti impedì di fluttuare ancora una volta,
con quella grazia silente di sempre.
Pesante, satolla, cercasti rifugio sotto il mio giaciglio.
Senza indugio ti posasti sul freddo pavimento,
convinta di aver trovato notturno riparo.
Ma con uguale ostinazione io ti cercai,
rischiarando le tenebre con una torcia.
E ti trovai.
Ora a vibrare leggiadra nell'aere era la mia mano severa,
che con impeto si posava sul tuo esile corpo
facendolo aderire al suolo.
Scoccavano le 2:26 quando la vita ti venne sottratta.
Estirpata.
Ardua impresa fu quella di trovare le parole
per rendere omaggio alle tue, ormai docili, spoglie.
Solamente un
vafammok a mamm't, 
crepa.


(i residui della suddetta)

venerdì 8 giugno 2012

Definizioni

I fighi:
categoria di umanoidi di sesso maschile, distinguibili in due ulteriori sotto-categorie:
  1. il branco: agglomerato di fighi, convinti di essere tali, nel fisico e nell'atteggiamento. Solitamente palestrati, ma insolitamente sproporzionati nelle fattezze, assumendo la forma di piramide rovesciata: spalle, braccia e addominali delineati in ogni fibra muscolare; polpacci atrofici. Cute glabra. Sistema nervoso centrale offline. E' loro usanza indossare sulla spiaggia striminziti costumini a mutanda, che lasciano intravedere spesso e volentieri un disarmante piattume; o ancora, bere birra sotto il sole cocente (non per refrigerarsi, ma per mantenere lo status di fighi). Si muovono compatti e non socializzano con altri umani dello stesso sesso nè con propri simili (competitor), ma solo ed esclusivamente con branchi più o meno numerosi dell'altro sesso; nel 70% dei casi, con quello che dovrebbe essere il corrispettivo femminile: le zoccole. I rituali di corteggiamento solitamente degenerano e scivolano verso una regressione del figo a coglione. Per cui il confine fighi-coglioni è labile e sovente viene oltrepassato, specialmente quando subentrano gli ormoni sessuali. Tuttavia, la maggior parte di loro tende ad abituarsi allo status di coglione (visto che i tentativi di seduzione sono reiterati, anche nell'arco della stessa giornata), e ci rimane per sempre, finendo per far coincidere le due definizioni.
    Il figo ha bisogno del supporto dei compagni: è per questo che tra di loro sbocciano abbracci, urla, risate, pacche sulle spalle, fragorosi "give me five", specialmente dopo una leggendaria figura di merda nel tentativo di accaparrarsi una compagna con cui copulare.
    I fighi sono convinti di essere simpatici e interessanti, specialmente con le donne, ma il fatto che stiano costantemente ghettizzati in determinati posti e locali, tra propri simili, non li espone al contatto con la cruda realtà.
    Sono convinti anche di essere dei talenti naturali nella pratica dello sport. Di ogni sport.
  2. i solitari: fanno i bagnini.
    Rispetto al branco, tendono a limitare le figure di merda. Ma fisicamente e cerebralmente non hanno le potenzialità per migliorarsi.
    Acquisiscono fascino agli occhi di povere ragazze sprovvedute che hanno deliziato il membro ad una quota ragionevole di ragazzi.
    Obbligatoriamente a due cifre.
    Quindi, rispetto ai componenti del branco, copulano di più.
Anziano:
umanoide, solitamente dall'odore sgradevole e caratteristico, in grado di attirare le ire e le imprecazioni dell'intero genere umano under 50.
La sua funzione sociale è attualmente ignota.
Alcuni psicologi li ritengono indispensabili nel mantenimento dell'equilibrio cosmico, in quanto detentori del potere di fungere da valvola di sfogo per le frustrazioni quotidiane altrui.
Solitamente sono afflitti da una moltitudine di patologie, gran parte delle quali inventate.

Vigili urbani:
figura professionale a cui spetta l'onere di mantenere l'ordine all'interno della civitas, ma la cui attività lavorativa è compromessa da un q.i. a cospetto dei quali Dustin Hoffman in Rain Main spiccherebbe per ingegno. Solitamente viaggiano in coppia, come i più celebri testicoli, ed uno dei due si dice debba essere palesemente cerebroleso. Si contraddistinguono per l'applicazione di commi e articoli tanto sconosciuti quanto inutili, che probabilmente intasano il loro sistema neurale al punto tale da impedirgli di sanzionare infrazioni ben più gravi e note alla massa.
Di fronte all'evidenza dell'assurdità di certe normative, e posti di fronte all'incoerenza del loro comportamento, raggiungono una condizione che gli informatici definiscono tilt. Motivo per il quale si crede siano degli androidi nati con un difetto di progettazione, e per i quali è richiesto un aggiornamento del sistema operativo. O la rimozione dal pubblico impiego. O il rogo.

Il "Rappresentante degli Studenti":
umanoide appartenente ad una cerchia elitaria di suoi simili, solitamente teste di cazzo subliminali, che ha un potere: quello di accentrare le attenzioni, ricevere consenso sociale, risultare simpatica, figa, capace di creare una tendenza trascinando con sè povere menti altrettanto prive di acume intellettuale e personalità.
Solitamente queste persone oltre alla testa di cazzo hanno anche la faccia da culo, di quelle che un outsider come il sottoscritto frantumerebbe con nonchalance contro una parete di marmo.
Ognuno di noi ne ha incontrato uno.
Abbiamo imparato a conoscerli fin dalle scuole elementari, in cui era possibile osservarne una sorta di prototipo che si sarebbe perfezionato e collaudato negli anni successivi, fino a diventare (appunto) Rappresentante degli Studenti.
La Legge Empirica, applicata sia alle scuole superiori che all'università, mi ha condotto alla conclusione che questa figura sociale è, il più delle volte, ricoperta da un PR.
Il
Rappresentante degli Studenti e il suo gruppo di fidi collaboratori (denominati seguaci), rappresentano un surrogato di ominidi che ha il potere di richiamare (forse tramite feromoni) le fanciulle più troie/alternative-per-modo-di-dire/fighette/arrapanti dell'istituto* -vedi in basso- .
Consueta è la loro propensione a negare qualsivoglia iniziativa di saluto.
Come consueta è la nullafacenza che contraddistingue il 60% del loro tempo tra gli studenti che dovrebbero rappresentare e nell'aula che li ospita, ribattezzata a luogo di ritrovo di tutto il branco di unti del Signore.
Con l'avvento della tecnologia, questi templi sacri sono divenuti internet point in cui ognuno (della ristretta cerchia che tutto puote) può liberamente controllarsi il proprio profilo facebook oppure guardare furtivamente il video porno di Belen Rodriguez (il mio Metodo Scientifico si basa
sulla raccolta di evidenze empiriche e sull'osservazione).
Il Rappresentante degli Studenti, inoltre, in uno slancio d'altruismo senza pari, ha a cuore la vita sociale dei suoi elettori: per questo motivo collabora, cooperando con i propri alter ego di branchi diversi, all'organizzazione di eventi mondani. Circostanza nella quale o familiarizza o entra in competizione con i fighi di cui sopra.
Questi eventi solitamente si contraddistinguono per il free drink (che fa leva sulla riluttanza a mettere mano ai preziosi sesterzi, da parte delle meretrici di cui prima), il vestiario succinto per le donne, la giacca e la camicia per gli uomini, il fotoreporter munito di reflex. Occasioni in cui devi ridere, ballare e avere sempre un cocktail in mano. Tutto simultaneamente.

*Seguaci femminili del "Rappresentante degli Studenti":
Queste ultime si contraddistinguono per il consumo sconsiderato di nicotina, un viso che comunica "la mia patata è migliore di quella di chiunque altra, e tu - pezzente che non meriti neanche di essere guardato in faccia - non avrai mai neanche la possibilità di rimirarla sfuocata in fotografia". Costoro non sono quasi mai coetanee dei suddetti Rappresentanti degli Studenti. Solitamente sono più giovani, ma, per qualche predisposizione genetica, sanno già (fin dal primo giorno del primo anno di Liceo e/o di Università) che il loro posto sarà quello di fumare con le gambe accavallate sulla scrivania/cofano dell'auto/banco del Rappresentante degli Studenti. Studi recenti indicano questo comportamento come chiaro esempio di ricerca compulsiva di visibilità e popolarità. Forse dettata dalla speranza che un ruolo del genere possa consentire loro l'accesso ad eventi esclusivi e party, di cui il Rappresentante degli Studenti sappiamo essere il promotore.

Oculista:
figura professionale che ingloba automi cerebrolesi, i quali sono soliti ignorare le anamnesi/sintomi/richieste del paziente.
La laurea che hanno acquisito con tanta fatica è la nobile giustificazione che li spinge ad ergersi ad oggetto di culto della mediocre e volgare plebe.
Si caratterizzano anche per la sufficienza delle loro visite (direttamente proporzionale all'onorario*
* -vedi in basso- da elargire), per l'uso schizofrenico di colliri midriatici allucinogeni, e per la capacità di prescrivere ripetutamente terapie aspecifiche che mai portano alla soluzione di un-problema-dico-uno.
Il suddetto ha le sembianze del parassita sociale in camice bianco, il quale si arricchisce grazie alle generose donazioni (rigorosamente) in nero, che decine di suoi seguaci elargiscono ogni giorno per essere visitati.
Fonti non confermate asseriscono che una quota cospicua dell'evasione fiscale sul suolo italiano sia dovuta a questa categoria lavorativa di insospettabili e insospettati.

**Onorario: 
vocabolo coniato ad hoc per rendere più autorevole e dignitosa la tariffa di un libero professionista che abbia acquisito una laurea di un certo livello (solitamente in medicina o giurisprudenza), in modo da ripagarlo degli sforzi profusi in tanti anni di studio, e fare in modo che il suo ego non vacilli. Indica lo spropositato compenso (in denari d'argento del Sacro Romano Impero) da elargire in cambio dei servigi offerti da questa figura professionale che si suppone sia depositaria di un sapere che trascende il normale scibile umano. Sapere a cui le masse ignoranti non possono attingere, per garantire la persistenza della normale gerarchia sociale.

lunedì 5 marzo 2012

Trasfigurazione di Gesù (versione rimasterizzata)

Trasfigurazione di Cristo, dal Vangelo secondo Marco.
Ma Marco io.
Liberamente ispirato al Vangelo secondo Marco 9,2-13, di cui è necessaria una lettura preventiva. A meno che non lo conosciate a memoria.
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Circa una settimana dopo, Gesù prese in disparte Pietro, Giacomo e Giovanni, e indicando il monte ombroso dinanzi, disse:
"Ragazzi, prendete un po' di birra e andiamoci a rullare una canna lì sopra. Così nessuno ci rompe il cazzo. E poi ho solo 20 euro di fumo... Non voglio restar qui a far fumare gente a scrocco. L'altra volta due tiri di merda mi hanno lasciato!"
"Pezzenti!", esclamò Giovanni con espressione sdegnata.
I quattro, allora, si incamminarono.
Una volta giunti in una zona abbastanza nascosta al riparo tra sassi ed alberi, Giacomo, nello stupore generale, tirò fuori un sacchetto dalla tasca:
"Ragà, sorpresa!!! Questi li manda Giuda da Amsterdam! C'è stato lo scorso weekend..."
"Nooooo! Spettacolo! Che cazzo sono??", esclamò Pietro nello scetticismo generale...
"Funghetti allucinogeni di contrabbando! Li avete mai provati?"
"Io un paio di volte" - intervenne Gesù - "ed ho avuto delle visioni assurde! Grande Giuda!"

(La birra scorreva a fiumi e i funghetti iniziavano a fare effetto)

"Oh Giovà, tiè! Prendi il fumo e rulla 'na canna. Che se papà mi sgama sta cosa addosso quando torno a casa, mi mette in croce..."
"Si Gesù, me la vedo io... Però fammi un po' di luce, che qua non si vede un cazzo, e non riesco a squagliare! Ci hai portati in una catacomba, porca troia!!"
In quel momento Gesù si illuminò tutto. Emanò una luce abbagliante visibile anche dal limitrofo paese. Nel contempo cambiò aspetto e abbigliamento, assumendo le fattezze di Nick Luciani, il cantante biondo dei Cugini di Campagna, in un candido abito da sposa.
"OH!! Ma sei un coglione!!! Ma ci vuoi far sgamare??? Cristo, spegniti!!!"
"Ma che palle però, si è illuminato di nuovo...", borbottò Giacomo.
"Ma perchè quando si spara qualche droga gli si attivano i superpoteri alla cazzo?" - domandò Pietro visibilmente infastidito - "...Ma poi, si trasformasse almeno in qualcosa o qualcuno di figo! Finisce sempre per fare il finocchio e trasformarsi in un trans... Bah..."
Prese ancora la parola Giovanni, quindi: "Dai spegniti, sbrigati... Che se ci sgamano, so' cazzi. Ma perchè fai così ogni volta? Ma non riesci ad illuminare solo un dito di merda?"
"Per chi cazzo mi hai preso? Per E.T.?" - ribattè Gesù - "Sentite, vedetevela voi... Io intanto vado a pisciare lì dietro", indicando un albero poco lontano.
Al suo ritorno Nick-Gesù non era solo, ma in compagnia di due anziani, di cui uno con qualcosa di pesante in mano.
Giovanni, che era di spalle intento a rullare al buio, non si accorse di nulla. Quando alzò la testa sobbalzò:
"Maccheccazz!!! Oh! Ma chi cazzo hai portato?!? La madama?? E tu, vecchiazzo di merda, che cazzo ti guardi! E soprattutto, che cazzo c'hai in mano? Allontanati!!!"
"Giovanni" - disse Gesù con tono rassicurante - "costui è Mosè, e queste sono le tavole dei dieci comandamenti... Stai tranquillo, sono passati di qui solo per farsi due tiri..."
"Uh scusa, bello! Com'è? Tutto bene? Cazzo, non ti avevo mica riconosciuto co' sta luce che emette 'sto tossico! Oh, ma toglimi una curiosità... Ma 'ste tavole, è davvero necessario portarsele appresso ogni giorno? Ma non ti scassi la minchia?
"...E questo è Elia", continuò Gesù presentando l'altro anziano alla sua sinistra.
"E chi minchia è?...", borbottò come al solito Giacomo, ormai in trip.

(Ad interrompere l'allegra combriccola intenta a fumare, ad un certo punto
intervenne una nube oscura da cui riecheggiò una voce altisonante)

«Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!»

Un attimo di terrore pervase i sei uomini.
Poi il fumatissimo Giacomo esclamò: "No ragà, ma sti cazzo di funghetti sono uno spettacolo!!!! Giuda, ti adoro!!!"
Una fragorosa risata divampò nella valle, e forse venne udita fino al villaggio.
I quattro amici con le lacrime agli occhi continuavano a ridere, illuminati dal bagliore di Gesù diventato intermittente per le risate, e non si resero conto che i due anziani, dopo aver scroccato la canna, si erano volatilizzati.
Il primo a rinsavire fu il saggio Pietro che, accortosi di essere nuovamente solo con i tre fedeli amici, iniziò ad inveire contro i due fuggitivi: "Ma quei vecchi di merda! Io lo sapevo! Fanculo tu e quei cazzo di comandamenti!"
"Dai, non esagerare Piè... Sono anziani. Quelli, lo sai, sono tutti a cazzi loro. Campano solo per rompere i coglioni a noi giovani", intervenne il benevolo Gesù.
"Beh oh ragà, la birra è finita, il fumo pure... Che ne dite di tornare a casa? Che io domani ho la sveglia alle 7... Dai Gesù, spegniti e scendiamo" - propose Giovanni - "...e torna in te, che se tuo padre ti vede conciato così, ti prende a sprangate dietro la schiena".

Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò ai tre amici di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto e fatto: del suo travestimento da Nick Luciani, dell'abito da sposa, dei due profeti, delle droghe, e perfino della voce proveniente dal cielo. E, sul conto di Elia, si limitò a dire:
«Orbene, io vi dico che Elia è già venuto, ma hanno fatto di lui quello che hanno voluto, come sta scritto di lui».
Giacomo, ormai fattissimo, abbozzò un sorriso di commiserazione sul volto. Cinse un braccio intorno al collo di Gesù e camminando giù verso il villaggio gli sussurò:
"Mi fai morire quando spari 'ste minchiate di cui nessuno capisce una mazza... Ti obbligherei a fumare ogni giorno della tua vita, se solo potessi. Sei uno spasso, amico mio!"
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venerdì 2 marzo 2012

Durelli pop

Lettera aperta del Cazzo:






In tempi lontani e recenti, mi avete provocato attimi di pura contrazione.
Con riverenza e imperituro amore, per sempre vostro.
L'Uccello              

Io mi dissocio.
     

sabato 4 febbraio 2012

Fuori luogo

Non ho altre parole per descrivere quello che ho in testa: "fuori luogo".
Oggi ho esplorato un universo a me ignoto. Non perchè finora mi fosse stato celato da parte di forze occulte, ma perchè ho abilmente evitato di prenderne parte in 28 anni. 
Un universo popolato di gente che pare uscita da Gossip Girl e Uomini e donne.
Questa nuova stirpe di umanoidi prende il nome di "bella gente".
Essa è caratterizzata da alcuni standard comportamentali:
  • Sorridere. Sempre.
  • Ballare, con ritmo costante ogni tipo di canzone.
  • Esaltazione direttamente proporzionale allo squallore della canzone in sottofondo, che raggiunge il suo apice con la musica trash: nello specifico Raffaella Carrà.
  • Problemi di termoregolazione, che porta ognuno dei suddetti umanoidi ad indossare magliettine e camicette scollate fino all'ombelico, nonostante fuori nevichi (e nevica per davvero, non così per dire...).
  • Muovere le labbra emettendo fonemi che solo approssimativamente ricalcano le banali parole della suddetta musica. Per poi scatenarsi in coro a cantare finalmente il ritornello "Com'è bello far l'amore da Trieste in giù", mentre a gesti si indica prima il basso (Trieste) poi il cielo (giù). L'umanoide è affetto da una sindrome di dissociazione acuta tra la parola e la gestualità.
  • Provare gioia smisurata nel farsi immortalare dall'immancabile fotografo ufficiale del locale, dotato di Reflex.
Inoltre la bella gente si caratterizza per essere composta da un tasso davvero troppo elevato di piccioni femminili. In particolar modo da quelli che su facebook hanno un seguito che manco Belen Rodriguez; quelle col book fotografico da paura, 4926 amici (di cui il 97,6% uomini), sempre perfette e assidue frequentatrici dei cessi del locale.
Poi ci trovi, oltre alle meretrici di cui prima, frotte di giovinotti pronti a sedurre ogni creatura nei loro paraggi. I riti di corteggiamento sono variegati:
vanno dal dimenarsi nei pressi della fanciulla in questione, ondeggiando l'anca e sussurrando frasi d'effetto tramandate dagli antichi saggi e di cui non è dato sapere il contenuto... fino all'inneggiare a distanza i propri sentimenti verso la creatura con le tette al vento che si ha di fronte e verso cui mira il proprio uccello... Magari prendendo spunto dalle parole d'amore delle canzoni di sottofondo, come "Ricominciamo" di Pappalardo col suo "...per dirti ti aaaamooooo". Braccia al cielo, sorriso smagliante, sciarpetta sempre perfetta, occhio languido e pieno di amore, anche noto con l'accezione di "sguardo spermatico".
Altro fattore enigmatico è proprio la capacità di questi ultimi di riuscire ad indossare la sciarpa sempre nel modo migliore. Ipotizzo che in tenera età siano state impartite loro delle lezioni in merito.
In questo groviglio di corpi, ci trovi spesso alcuni 40enni e 50enni in tiro, con la calvizie incipiente, che sono ancora giovani dentro. Quelli che spesso ordinano da bere per tutti (prosecco soprattutto), per accaparrarsi l'attenzione dei piccioni di cui prima. Inscenando addirittura spettacoli pirotecnici con le stelline di Natale, all'apertura di ogni nuova bottiglia. Evento commemorato anche dal dj che puntualmente esorta la folla delirante ad acclamare l'evento.

La bella gente si conosce tutta. Si muove in branco. Spostandosi di locale in locale a seconda del giorno della settimana, di cosa "va" in quel periodo.

Io mi trovo defilato, a bordo pista. Sfiorato dal tipo esaltato che, dimenando l'anca, si struscia contro la mia amica schifata.
Sono inerte, e osservo questo mondo finora inesplorato. Sono quello sfigato, che è serio e immobile, mentre gli altri ridono, bevono e ballano. Solitario, mentre gli altri si muovono in gruppi di almeno 3 persone.
Mi sento a disagio ad essere vestito in un contesto di gente seminuda.
Sono quello sobrio tra gente esaltata da un abuso di alcool fine a sè stesso.
Io sono quello che ad un certo punto sceglie di andar via e a cui, come pegno per l'uscita, viene chiesto un bigliettino per la consumazione. Che non ho. Quindi devo rimediare. 7 euro per una Tennent's, che non mi piace. Ricevo il pass per tornare nel mio squallido mondo che la neve sta imbiancando.
Mi lascio alle spalle gente danzante sulla nuova hit del momento che tutti conoscono.
Tranne me.

sabato 21 gennaio 2012

Fuck Megavideo!

Io dico che ci sono modi e modi di usare siti come quelli.
Sono d'accordo sul fatto che non è possibile spendere cifre spropositate per l'usufrutto di un'arte. Perchè musica e cinema sono un'arte... (da notare che sono arrivato alla lettera U del vocabolario, con "usufrutto").
Ma ci sono siti che si danno, al contrario di Megavideo ad esempio, un regolamento. Un'etica. Parlo di siti come TNT Scambio Etico, in cui è possibile condividersi i film 18 mesi dopo la loro uscita al cinema. E soprattutto, film di qualità ottima, perchè messi a disposizione dagli utenti dopo aver acquistato o noleggiato il relativo dvd, ad esempio.
Certo, secondo le recenti disposizioni, anche questo sito violerebbe il copyright. Ma c'è una differenza abissale tra quel sito e lo sciacallaggio di Megavideo.
Non è possibile che tramite Megavideo, per evitarsi il costo spropositato del biglietto del cinema, ci siano film contemporaneamente alla loro proiezione nelle sale. Di qualità audio e video scadente soprattutto... ma il pensiero generale è "chissenefrega, l'importante è non pagare". Allora che senso ha definire il cinema come un'arte, se verso quell'arte non si ha il rispetto che tanto si proclamava all'inizio?
Ma tutta 'sta frenesia di vedere i film 2 giorni dopo che sono usciti, perchè?
Solo se un film mi piace per davvero, io lo vado a vedere al cinema. Se non mi va di spendere tra i 5 e i 7 euro, aspetto qualche mese e lo noleggio. Magari me lo copio, così mi resta in archivio. Se ci tengo davvero magari lo compro originale, approfittando di qualche offerta in un negozio dopo aver atteso pazientemente che il prezzo sia sceso a livelli che ritengo equi al prodotto. E parlo anche di film che magari ho già visto.
Idem per un cd: se mi piace, magari lo compro anche se ormai già conosco tutte le canzoni a memoria.
Se un artista fa qualcosa di meritevole, è GIUSTO che venga ricompensato. Certo, sarebbe bello che tutti gli introiti andassero al suddetto artista, mentre invece la maggiore percentuale del guadagno va nelle tasche di tutta la porcheria che c'è dietro, SIAE su tutte. Però, per l'artista, suonare o fare film è un lavoro. Chiunque deve essere pagato per un lavoro.
Credo che il 99,9% delle persone non abbia il minimo rispetto di quello che è in grado di condividersi con siti come quelli. E finisce per approfittarsene.
Io mi sono sempre rifiutato di usare Megavideo. Un film, se devo scaricarlo, preferisco vederlo dopo qualche mese, alla qualità che dico io. E soprattutto alla tv, non al pc.

domenica 1 gennaio 2012

I miei 10 buoni propositi per il 2012


  1. Scrivere meno stronzate su facebook;
  2. dire meno stronzate anche di persona, per apparire un quasi-trentenne serio e maturo, invece di "quello che scrive stronzate su facebook";
  3. fare più esami all'università o, in alternativa, trovare il coraggio per farla finita;
  4. avvicinarsi ad una qualsivoglia religione, anche quella più sputtanata, per distruggerla dall'interno;
  5. uccidere il prossimo che mi manda gli auguri sotto forma di catena. Sia quelli che mi impongono di mandarlo a 10 persone, pena apocalisse Maya e/o sfighe geneticamente trasmissibili, sia quelli che avvertono che "non mandandolo a nessuno, non succederà nulla... ma in cambio mi avranno fatto sorridere". Bene, io non ho sorriso in ogni caso;
  6. appoggiarlo più spesso... non è dato sapere cosa, dove e a chi;
  7. non diventare padre;
  8. tutelare la mia immagine di figlio/nipote perfetto e puro, che mai viene fuorviato da impulsi (etero)sessuali;
  9. farmi deflagrare in un ritrovo di "bella gente" foggiana (identificata come tale per auto-definizione), qualora scoprissi di essere vittima di un male incurabile;
  10. condividere la mia casa barese con una donzella carina, per ammortizzare l'affitto... condizione che aumenterebbe la fattibilità del punto 6, mettendo tuttavia a rischio l'attuazione del punto 7.