giovedì 31 ottobre 2013

I fissati

I fissati con gli animali
Umanoidi il larga parte richiusi nelle Università di Medicina Veterinaria dell'intero globo terrestre.
La restante percentuale è riuscita a scampare a questo triste ed impietoso destino venendo esclusa nei test di ammissione della suddetta facoltà.
Si riconoscono nei più comuni social network perchè non hanno un volto umano. Presentano immagini profilo/copertina del proprio pet ripreso in tutte le angolazioni: una sorta di visione panoramica a 360° del proprio amico peloso, dalla punta del naso al buco del culo.
(Nella maggior parte dei casi, bisogna ammetterlo, il suddetto buco del culo presenta fattezze ben più armoniche dell'umano che dà un nome ed un cognome a quell'account.)
Costoro sono soliti creare anche degli account supplementari per i propri animali, espediente che permette loro di ampliare numericamente le testimonianze fotografiche del quadrupede e possibilmente dargli anche una voce.
Si suppone che siano individui con una fervida immaginazione, che vivono in una realtà parallela in cui, in stile Disney, uomini, cani, gatti, scoiattoli, usignoli, topi, locuste, scarabei stercorari e acari parlano tutti la stessa lingua.
Sono soliti smerciare, a fini adottivi, una stragrande varietà di esseri viventi a cui inevitabilmente viene data voce nell'annuncio stesso, al fine di enfatizzare la situazione: "Ciao a tutti! Io sono Staminchia. Cerco una casa e tanto amore. Adottatemi! Giuro che non vi cago in casa".
Si distinguono in due categorie:
  • gli specie-specifici : deliranti creature che manifestano il proprio morboso attaccamento agli amici pelosi di una singola specie. Più frequentemente il gatto.
    Costui, il gatto, è ignaro di avere infiniti book fotografici in cui è immortalato nella sua attività prediletta: non fare un cazzo.
    Quindi questi adrenalinici album contengono ritratti di felini sdraiati in ogni dove, mentre guardano la fotocamera, mentre guardano la fotocamera, mentre NON guardano la fotocamera, mentre guardano la fotoc... Foto che l'esponente di questa categoria di umanoidi commenta stupito/a con esclamazioni del tipo "che pazza!", "che freddo!", "che caldo!", "che fame!".
    Che cazzo.
  • gli zoofili : sono meno schizzinosi ed applicano il suddetto modus operandi a tutte le creature viventi ed estinte del Pianeta Terra. Adorano addirittura il coniglio, che comunemente è più apprezzato "alla cacciatora" o al forno con un contorno di patate.
I fissati con gli animali sono acerrimi nemici dei fissati con la caccia, che ho imparato a conoscere di persona, non tramite social network.


I fissati con la caccia

Vivono in mimetica. Non generano una progenie fecondando la propria consorte, ma clonano se stessi oppure si riproducono per partenogenesi.
Ne deriverà un moccioso in mimetica.
Gli argomenti di cui parlare con costoro sono molteplici e variegati: i tordi, le cartucce, il fucile, le cartucce, i tordi...
Si contraddistinguono per una dialettica forbita, di cui di seguito potete ascoltare alcuni endecasillabi in rima incrociata, alternati a suoni onomatopeici degni nei migliori fumettisti d'oltreoceano:




I fissati con la perpetuazione della specie

Solitamente trattasi di gente, di ogni sesso ed età, che perde la ragione di fronte al proprio status di madre/padre/nonna/zio/zia.
Ci si accorge del graduale cambiamento quando il nascituro è ancora un feto: improvvisamente la propria "home" viene invasa da immagini di Anne Geddes o da qualsivoglia fotografia ritragga i bambini più belli della terra immortalati nel loro dolce far nulla.

Quello è il momento giusto per togliere la spunta al "Mostra nella sezione Notizie". In maniera diplomatica scegliete di ignorare per sempre la vita di quell'abbozzo di essere umano e di chi lo metterà al mondo.
Se strenuamente decidete di tollerare questa escalation di poppanti, potrete assistere ad una stereotipata sequenza di eventi che vi condurrà al desiderio di estirparvi le gonadi e rendervi eunuchi, impossibilitati a perpetuare la vostra dinastia, perchè "no, cazzo, se divento così uccidimi".
Costoro (non) si riconoscono su facebook perchè improvvisamente le loro immagini profilo/copertina diventano una cronistoria giornaliera del neonato.
Bisogna ammettere che l'uomo è uno dei mammiferi terrestri più tardivi: ciò vuol dire che se un cane a 6 mesi o un anno è già quasi adulto, un bambino della stessa età è sostanzialmente una forma di vita che si limita a mangiare, cacare, piangere e fisicamente continua a rimanere un bambino.

Questa premessa è fondamentale per comprendere che la cronistoria giornaliera della vita di un essere vivente (che già normalmente suscita un interesse discutibile) assume ancor meno importanza se quell'essere vivente è un umano, e soprattutto se quell'essere umano è un neonato.
Per cui si assiste ad una rassegna di foto in cui il moccioso ride, mangia, dorme, guarda qualcosa di indefinito, è travestito da adulto. Il tutto in un loop eterno, fino a che il moccioso non avrà facoltà di parola e potrà dire "hai rotto i coglioni!".
Ma essendo facebook una realtà giovane, quei mocciosi sono ancora troppo piccoli e, allo stato attuale, neanche sanno parlare.
Genitori, nonni, zii, preparatevi ad essere sfanculati in un futuro non troppo lontano. 


I fissati coi motori

Colpiti da gravi forme di eiaculazione precoce alla vista di qualunque oggetto su due o quattro ruote.
Protagonisti di letture impegnate (Auto tecnica/ Moto Tecnica/ Al Volante/ In sella) da sfogliare rigorosamente sulla tazza del cesso.
Siffatte creature, frequentemente esponenti delle Facoltà di Ingegneria Meccanica, quando entrano nel merito di dissertazioni di cui si reputano esperti, si esprimono in forma criptata con indecifrabili codici alfanumerici, utilizzando parole chiave che se pronunciate nel giusto ordine sono in grado di determinare la scomposizione molecolare dell'ascoltatore o di rievocare gli spiriti dei defunti. Ma più frequentemente sono causa di una semplice deflagrazione scrotale nell'interlocutore.
Di fronte alla cronaca di tragedie immani al telegiornale, focalizzano l'attenzione sull'auto del politicante di turno arrivato per rendere omaggio alle vittime.
Arrestano masticazione, battito cardiaco e respiro, oltre a qualunque attività in via di svolgimento, alla percezione del rombo della marmitta di qualsivoglia motore: anche quella truccata del motorino del pregiudicato del quartiere, di cui sono comunque in grado di elencarne il modello, l'anno di uscita sul mercato, numero di cavalli e quotazione aggiornata su Quattroruote.
Conoscono a memoria i palinsesti di canali come Nuvolari, DMAX e Focus, creando un'intricata playlist di gare automobilistiche o motociclistiche,  approfondimenti su come vengono fabbricati i tasti dei telecomandi o i tappi delle penne o altre inutilità, e qualsivoglia programma televisivo che parla di auto e motori, come "Car Crazy" in onda su Nuvolari: un programma in cui un settantenne americano, doppiato da un ragazzino delle scuole medie, manifesta pubblicamente la sua intenzione di inserire il pisello nel tubo di scappamento delle auto che descrive.


Le fissate con Bukowski

Appartenenti alla più ampia categoria de "I fissati con le citazioni", a cui Banksy a New York ha dedicato un pensiero. Questi lasciano il cervello in stand-by delegando a filosofi, scrittori, poeti, cantanti e politici la possibilità di esprimere un qualsivoglia concetto, dal più profondo al più banale.
Vivono in una sorta di torpore intellettivo e creativo che impedisce loro di generare pensieri in autonomia.
All'interno di questa macro-categoria, si fanno largo "Le fissate con Bukowsky".
Depositarie delle nozioni fondamentali dello stare al mondo.

Solitamente, infatti, trattasi di creature di sesso femminile che nella propria biblioteca personale vantano al massimo il ricettario di Antonella Clerici. Costoro scorgono in Bukowski la possibilità di rivalutarsi ed essere rivalutate quali grandi intenditrici della letteratura moderna.
Il lascivo e noncurante stile di vita del suddetto è, inoltre, a volte utilizzato per dare una nobile motivazione alla propria attitudine ad assaporare molteplici uccelli.
Benefattrici.