lunedì 3 ottobre 2011

Annihilation

(Il seguente flusso di coscienza è da intendersi come uno sfogo. Non è stato scritto per essere letto, ma semplicemente per ricordare a me stesso di aver pensato certe cose. Se vi aspettate di ridere e cazzi vari, vi sbagliate... Per cui, volendo, passate al successivo post)

Istinti omicidi -----> MODE: ON

Si attivano in automatico quando qualcuno critica, privatamente o pubblicamente, la musica che ascolto.
Ma soprattutto... quando la critica è rivolta a un gruppo che per me non è solo musica, ma vera e propria filosofia trasposta sotto forma di note: i Tool.
E soprattutto^2 quando sempre la stessa critica viene mossa da esperti della scena musicale internazionale, al pari di Topo Gigio o Vincenzo Mollica (si equivalgono). Cultori della buona musica di nicchia, come quella che trasmettono in radio... o ancora, estimatori di artisti a tutto tondo, quali Claudio Baglioni o Vasco Rossi.

Bene... di fronte all'ennesimo episodio sgradevole, le alternative che si aprono sono tre:
  1. sorriso paretico, alternato a esplicite minacce di morte apparentemente scherzose;
  2. il silenzio, che cela compassione e disprezzo verso l'interlocutore;
  3. l'annichilazione del critico musicale improvvisato, della musica che ascolta e dell'artista che la interpreta.
Mi accingo a scegliere l'opzione 3, avendo per troppo tempo addietro optato per le restanti 2.
Dunque:
  1. La musica è una combinazione di suoni e parole.
    Fosse solo parole, non ci sarebbe distinzione tra musica e poesia.
    Quindi sentirsi ripetere che le canzoni di Baglioni o Amedeo Minghi hanno delle belle parole (che poi sono sempre le stesse, trattando il tema dell'amore idilliaco e utopico nel 99,99% dei pezzi), è una cosa che non ha senso, se non ci affianchi un sottofondo strumentale quantomeno decente. Se poi, tolta la voce e le parole, tutto il resto è solo un contorno inutile di cui, per voi, neanche vale la pena ricordarsi, allora si cade in un caso di non-musica. Quindi siete degli esperti musicali di questo cazzo. Perchè ascoltate non-musica.
  2. I suoni di cui sopra, sono creati da persone che suonano strumenti. E ne deriva che la musica in linea di massima deve essere suonata da un gruppo di persone.
    Ognuno ha il suo ruolo e le proprie competenze. Ognuno crea, con l'aiuto e il consiglio degli altri, la propria "parte". Questo, a meno che non si tratti di un artista "tuttofare", che magari scrive e/o incide con le sue stesse mani tutte le componenti di una pezzo, da quella vocale, alla batteria, alla chitarra, al basso, e così via... (es. Trent Reznor, Brian Eno, Moby...)
    I Tool sono un gruppo. Quindi fanno e creano musica, insieme.
    Vasco Rossi o Baglioni non sono gruppi. Sono singoli esseri umani egocentrici, che hanno al massimo potuto sponsorizzare l'immagine di se stessi in Italia, mettendo il proprio nome di merda davanti a tutto.  Come se chi suonasse la musica sotto quelle parole peraltro banali, non avesse diritto ad essere menzionato.
    Quindi, meritano il mio disprezzo.
  3. Nel punto 1 parlavo di tematiche. Di significati. Quando parlo di Tool parlo di un gruppo in grado di comporre pezzi dal titolo "Il rancore" (voglio vedere quanti ne hanno parlato, in una canzone); di fare un pezzo di 17 minuti sulla madre bigotta del cantante, morta dopo 27 anni di paralisi post-aneurisma (pezzo che dà il titolo all'album, 10,000 Days)... di fare un pezzo che, in tema di sillabe per verso, ricalca la sequenza numerica di Fibonacci (anche questa da il titolo all'album: Lateralus)... Un gruppo in grado di esprimersi costantemente sotto forma di metafore, cenni astronomici, storici... di parlare di religione (nel bene e nel male), della vita, della morte, dell'amore, della coscienza, di filosofia. Roba che leggendo un testo non capisci una mazza, senza che qualcuno ti dia delle spiegazioni.
    Per non parlare dei video, assolutamente geniali e unici nella loro perfetta indecifrabilità. Video, peraltro, creati e ideati dal chitarrista del gruppo.
    .....Baglioni e Vasco? Il primo parla unicamente dell'amore. Come se vivesse nel paese dei balocchi, o fosse costantemente in preda ad un delirio mistico del dio Eros. Penso a lui, e la canzone che mi viene in mente è "Piccolo, grande amore", roba che se si legge il testo viene da vomitare per la banalità. Roba che i bimbiminkia 14enni di oggi scriverebbero le stesse cose su facebook, magari con una loro foto sullo sfondo (un autoscatto nel cesso), i capelli piastrati o infarciti di gel, e gli occhiali da sole con la montatura bianca.
    Il secondo, Vasco, non merita menzione... uno che fa uscire singoli che dicono "nanananananana fammi vedere, nanananananana fammi godere", che vuole mettere il Rewind per ri-vedere la zoccola di turno... uno che "eh già, io sono ancora qua! eh già"... uno che distrugge una canzone dei Radiohead, Creep, spacciandola per propria all'insaputa del 97% dei suoi fan.... uno che pubblica un video in cui il protagonista è il culo di una donzella, che è inquadrato dall'inizio alla fine...
  4. Quando parlo di Tool, sappiate che mi riferisco ad una delle più belle voci maschili esistenti (Maynard J. Keenan), ad un chitarrista tanto perfetto quanto visionario (Adam Jones), ad un bassista in grado di stuprarsi letteralmente lo strumento quando suona nei live (Justin Chancellor) e a uno dei batteristi più mostruosi della scena musicale (Danny Carey).
In definitiva, ragà... ma di che cazzo stiamo a parlare?
Ritiratevi nell'ombra e limitatevi a sentire la vostra non-musica.

Perchè, pur volendo, la musica che ascolto io non sareste in grado di capirla.

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